Il flamenco è uno sport estremo

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Sport di estrema difficoltà, ai limiti delle leggi fisiche e della sopportazione del corpo umano

Il flamenco come sport

Il flamenco è uno sport estremo!

Questa è la definizione di Wikipedia degli sport estremi.
Altro che bungee jumping, rafting e rugby subacqueo: ballare flamenco è uno sport estremo.
Il corpo viene sollecitato al massimo, ogni muscolo lavora con forza la respirazione è messa a dura prova, altrimenti si perde l’equilibrio e i nostri piedi non suonano nonostante tutti gli sforzi.
L’attenzione deve essere a mille: si deve rimanere in ascolto del ritmo ed entrarci senza partire per un viaggio senza ritorno… fuori compás! Restare nel ritmo senza perdercisi.
Quando il movimento viene fatto “perché me l’ha detto la maeshtramia” e non parte da dentro di noi, perde completamente senso: non è più danza ma una serie di movimenti più o meno ginnici. Sarebbe meglio allora andare a fare fitness: tiene in forma e combatte la cellulite senza farci litigare con il compás… (Fermo restando che noi del Mosaico Danza di cellulite non ne abbiamo. E non abbiamo neppure chili superflui, perché sono tutti strettamente necessari. Sia chiaro!).
Battere i piedi a ritmo, con precisione, dosando la propria forza, richiede non solo tanta preparazione, ma anche un continuo adattamento alle imprevedibili condizioni presenti: il pavimento non suona ovunque nello stesso modo, il suono stesso dei musicisti non arriva in modo omogeneo nello spazio, il senso dell’equilibrio viene totalmente influenzato dall’emozione… facendo ritmo con i piedi, se ci scardiniamo dal nostro “centro” siamo perduti!
La musica è dal vivo, i musicisti non sono macchine e non hanno davanti uno spartito perché stanno in effetti improvvisando tanto quanto fanno i jazzisti durante una jam session. Per seguirli occorrono conclamate doti paranormali.
Il cante flamenco è difficilissimo perché non appartiene alle nostre abitudini sonore. Inoltre il cantaor non è un robot: se decide di prendersi una pausa di respiro prima di iniziare la strofa (è una cosa normale, fa parte della “flamencura”), chi balla si deve adeguare e… imparare a sentire vivo il corpo in attesa che entri il cante.
Bisogna lasciarsi andare con fiducia al proprio istinto, ascoltare con il corpo e con la mente, e… a bailar!

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